Uno sbaglio fortunato

Posted on 14 maggio 2023 (Last modified on 16 maggio 2023) • 2 min read • 413 words

Ti hanno inviato dei soldi per sbaglio, ma devi restituirne solo alcuni.

Uno sbaglio fortunato

La truffa inizia con la ricezione di un messaggio che ci informa che abbiamo ricevuto dei soldi. Il messaggio può provenire legittimamente da una piattaforma finanziaria come PayPal, o anche essere falso. La situazione non cambia, perché i soldi non ci sono veramente.

Quello che accade è che vengono usati dei soldi rubati, per esempio tramite carte di credito, oppure dei soldi inesistenti, come un assegno non coperto. Nel secondo caso, la truffa funziona perché le banche impiegano del tempo per appuraare che l’assegno non è effettivamente coperto. Per motivi di praticità la banca registra comunque i soldi prima delle verifiche e poi eventualmente li annulla dopo. Quale che sia il caso, i soldi che sono apparsi nel nostro conto spariranno dopo denunce e/o verifiche.

Però la vittima non lo sa, quindi viene contattata da chi ha presumibilmente commesso uno sbaglio che le chiede di restituirgli i soldi. Per indorare la pillola il truffatore talvolta chiede solo di restituire una parte dei soldi e tenersi il resto per il disturbo, che gentile! Ci sono alcune variazioni in cui il truffatore giustifica la differenza perché ha bisogno dei soldi subito e annullare la transazione richiede del tempo. Il truffatore non richiede di annullare il trasferimento, ma di farne un altro per la cifra pattuita, usando però un sistema che non ha garanzie e non permette di contestare la transazione. Sistemi del genere sono il pagamento tramite PayPal usando il sistema per amici e famiglia o la ricarica di carte prepagate.

Ecco quindi che in pochi giorni il conto sarà in rosso, perché l’originaria transazione fraudolenta sarà stata annullata e la nostra legittima transazione non potrà essere contestata, nonostante le nostre proteste.

Esiste una variazione in cui i soldi esistono davvero, ma in realtà la situazione è ancora peggiore. In questo caso la giustificazione è diversa e spesso le vittime non vengono scelte a caso, ma vengono contattate da amici di amici o parenti. La giustificazione è che una persona non può aprire legittimamente un conto in banca, per sfortuna o ingiustizia, ad esempio magari perché è straniera o perché ha avuto dei problemi con parenti disonesti. Pertanto il truffatore mette sul tuo conto degli incassi da attività del tutto legittima e ti chiede di trasferirli altrove o ritarli in contanti, lasciandoti qualcosa per il disturbo. La situazione è peggiore del primo caso, perché, sorpresa! La storia è falsa. Si tratta di puro e semplice riciclaggio e la vittima diventerebbe complice consapevole di un reato.